La casa di Rosa, Hubert Klimko-Dobrzaniecki- Una recensione

12 pensieri su “La casa di Rosa, Hubert Klimko-Dobrzaniecki- Una recensione”

    1. Questa volta è lui ad aver trovato me! Il mio professore di biblioteconomia diceva che un buona biblioteca (e qui sto parafrasando, perchè si parla di qualche anno fa) non è quella che possiede tutto, ma quella biblioteca in cui entri avendo un’idea e dalla quale esci sapendone un po’ di più… Ho imparato a fidarmi del catalogo, anche se ragiona un po’ a modo suo! Ora vorrei approfondire la conoscenza delle edizioni Keller.

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    1. Eccome se me ne servo! Ricevo più messaggi dalla bibliotecaria che da mia madre. Mi dispiace però che troppe persone considerino la biblioteca come l’ultima spiaggia della ricerca, o come alternativa anticrisi. Credo che, in parte, sia una questione di mentalità e cultura, e che solo secondariamente si faccia “questione economica”: ci sono Paesi in cui le biblioteche pubbliche possono vantare tradizioni più solide (le biblioteche inglesi) e biblioteche dalla tradizione meno consolidata, ma che recuperano ampliamente in creatività (le biblioteche circolanti su camion e asini dell’America Latina per me sono il massimo). E non per forza si tratta di Paesi di lettori forti, o dall’economia più solida. Nonostante il sistema biblioteconomico italiano abbia subito dei tagli importanti, più si usufruisce della biblioteca, più questa è stimolata ad ampliare il catalogo, per far fronte alle esigenze, quindi disporrà di un budget maggiore e via dicendo… Bisogna mettere in moto il meccanismo!

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        1. Certo. Incredibilmente, la lettura digitale ha giovato anche al sistema bibliotecario! Ora sono disponibili testi digitali, testi che fino a qualche anno fa era possibile avvicinare solo per consultazione (nella migliore delle ipotesi) perchè rari, oppure in cattive condizioni. Per non parlare poi di Google Books!

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  1. Originale il fatto di poter leggere una metà del libro in un verso e l’altra metà nell’altro verso! ps. Anch’io utilizzerei volentieri le biblioteche ma dalle mie parti il servizio non è così efficiente purtroppo!

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    1. Io vivo in una piccola cittadina della prima cintura, ma lavoro e “respiro” a Torino per tre quarti della giornata. Devo dire che le biblioteche torinesi, per quanto – a volte- piccine, sono molto attive e lavorano parecchio sulla “rete”: l’interscambio è solo un esempio (forse il più lampante) di ciò che è stato realizzato sul territorio.
      Io ho cominciato dalla metà in cui… si racconta del presente 🙂

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  2. Anch’io sono un’assidua frequentatrice delle biblioteche di Torino e condivido il tuo entusiasmo per il sistema interbibliotecario, tanto che a volte mi lascio prendere un po’ la mano e prenoto pile di libri che puntualmente non riesco a leggere entro la scadenza!
    Adoro aggirarmi per gli scaffali e annusare quasi il profumo dei libri ed è vero che si scoprono delle chicche, ad esempio nella biblioteca “Torino Centro” su un tavolino e sugli scaffali stessi sono esposti in bella vista alcuni libri consigliati e spesso in questo modo ho scoperto autori a me sconosciuti .

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    1. Frequento anche io la Torino Centro! 🙂 Apprezzo molto il fatto che le bibliotecarie sappiano accostare e far convivere in amicizia titoli molto recenti e discussi con altri meno scontati e più di nicchia. Anche dietro queste piccole cose si può scorgere la mano del bibliotecario intelligente. Bazzico spesso anche al piano di sopra, alla Centrale… Ma vivo un po’ come un limite l’impossibilità di sfogliare i libri, di sceglierli, di valutarli. Capisco che con la burocrazia non si scende ai patti, però … Però però!

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    1. Pensa che sono uscita dalla biblioteca mezz’ora fa! Ho il caschetto e grossi occhiali (e l’aria un po’ suonata), se vedi qualcuno che corrisponde a questa descrizione… potrei essere io 🙂

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